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Vita di uno studente italiano a Bristol, Inghilterra

bristolDopo aver trascorso tre mesi a Bristol per studio, posso finalmente trarre un resoconto da questa incredibile esperienza. Scrivo questo articolo sia come un resoconto per me stesso, sia come una guida per coloro che vogliono intraprendere un’esperienza simile, vuoi per studio, vuoi per lavoro.

Tecnicamente non sono qui in Erasmus, ma sono un Visiting Student arrivato da Napoli grazie ad un accordo tra il mio Relatore di Tesi e un professore della University of Brisol (UoB), per svolgere il tirocinio della Tesi Magistrale in Ingegneria Aerospaziale. Nella pratica, l’unica differenza tra me e gli studenti Erasmus, è che io non ho seguito nessun corso e ho avuto la massima libertà nel gestirmi il lavoro da svolgere.

Perché un tirocinio all’estero?

Non sono mai stato molto favorevole all’Erasmus per quanto riguarda la mia facoltà, perché so bene quanto sia difficile già di per sé, e aggiungere altre difficoltà come la lingua straniera, gli esami diversi, vivere da soli e tutto il resto, avrebbe sicuramente inficiato sulla preparazione generale. Ma del resto ho sempre saputo che un’esperienza all’estero sarebbe stata fondamentale e l’unica strada che mi sembrava ragionevole era quella dell’Erasmus Placement, ossia un Erasmus dedicato esclusivamente al tirocinio. Purtroppo però, l’unico tirocinio disponibile per la mia facoltà riguardava argomenti che non mi interessano particolarmente.

balloonQualche mese fa, durante uno dei corsi del secondo anno, (Complementi di Gasdinamica) il professore ci parlò di un’opportunità di tirocinio all’estero in diversi paesi del mondo. L’unico problema era l’assenza di finanziamenti.
Dato che il mio scopo principale era quello di migliorare il mio inglese, la scelta più sensata mi sembrò l’Inghilterra, ed è così che mi sono ritrovato qui a Bristol.

Non so come funzioni con l’Erasmus, ma nel mio caso ho dovuto provvedere personalmente ad ogni cosa: la durata della permanenza, le date di arrivo e partenza, i problemi burocratici, la ricerca della casa e del volo, l’oggetto del tirocinio… Non è stato facile, ma è stato estremamente formativo.

Casa e volo

La casa e il volo non sono stati affatto facili da prenotare.
Avendo finito l’ultimo esame a Novembre ho deciso di partire a Gennaio e di rimanere a Bristol per tre mesi. Non coincidendo il mio tirocinio con un canonico semestre, è stato piuttosto difficile trovare una casa per soli tre mesi, da Gennaio ad Aprile. Inoltre, i proprietari di case (landlord) richiedono sempre un acconto per prenotare una stanza e su internet è molto facile imbattersi nelle truffe.

cessoAlcuni ragazzi spagnoli che ho conosciuto si sono imbattuti in una situazione da film dell’orrore. Tra le varie case gli è capitato di finire nel quartiere «peggiore» di Bristol, accompagnati da un uomo che sembrava il buttafuori di un club. Giunti all’ingresso della stanza l’uomo ha finto di aver perso le chiavi e, con una promessa futura di cambiare la serratura è entrato sfondando la porta con un calcio. La situazione che si sono trovati davanti non è facile da descrivere, ma chi ha visto Trainspotting può immaginarsi qualcosa di molto simile (vedi figura).

Spaventato dalla possibilità di essere truffato mi sono limitato a cercare case tramite l’Accommodation Office dell’UoB (link). La garanzia offerta da questo sito è l’accesso consentito ai soli studenti, dunque è necessario contattare l’Accommodation Office per ottenere nome utente e password necessari per accedere.
Sfortunatamente, l’offerta di stanze su questo sito non è molto vasta, e l’unica che sono riuscito a trovare è stata nel quartiere di Henbury, a ~10km dal centro.
Se avessi dovuto cercare una casa oggi, probabilmente l’avrei fatto su una delle decine di agenzie online che offrono alloggi per gli studenti. Un’altra valida alternativa è invece il sito gumtree, una sorta di subito.it inglese; molte persone riescono a trovare alloggio persino su Facebook, in uno nei gruppi dedicati all’Erasmus.

voloUna soluzione economica è quella di condividere una casa con altre persone. Tramite EasyRommate è possibile cercare le persone più adatte con cui condividere una stanza, un appartamento o un posto in una casa.
È molto importante la distinzione tra studentsprofessionals. La differenza sta nel fatto che gli studenti sono esenti dal pagamento della Council Tax, una sorta di tassa sull’immobile, decisamente costosa, che tutti i proprietari di case sono costretti a pagare. L’esenzione dalla tassa avviene solo in certe condizioni, e condividere una casa con dei professionals, potrebbe significare accollarsi parte del pagamento di questa.

busPer quanto riguarda il volo, Bristol ha un aeroporto internazionale collegato molto bene al centro città con un pullman. Esiste un volo diretto Napoli-Brisol operato da EasyJet, ma è attivo soltanto nella stagione estiva (Maggio-Ottobre) e la ragione risiede nel fatto che agli Inglesi piace trascorrere le vacanze in Costiera… L’alternativa invernale più semplice ed economica è Roma-Bristol, sempre di EasyJet.
Questi sono i modi più diretti per arrivare a Bristol, ma combinando un autobus e un volo da Londra si può risparmiare ancora di più. Qui in Inghilterra opera una compagnia di autobus lowcost, Megabus, che garantisce il viaggio da Brisol a Londra a partire da sole 4£ a tratta! Con altre 10£ circa si possono raggiungere tutti gli aeroporti di Londra direttamente da Victoria Coach Station, dove ferma Megabus. I voli da Londra a Napoli sono operati sicuramente da EasyJet, Meridiana, Monarch e British Airways, ma per conoscere il più economico conviene utilizzare SkyScanner.

Le prime impressioni

bristol_fioriUna delle ragioni per cui ho scelto proprio Bristol, è che c’ero già stato due anni prima con la mia ragazza, in viaggio d’estate. Avendovi trascorso un solo giorno non la conoscevo certo bene, ma almeno il primo impatto è stato un collage di nuove sensazioni e ricordi.
La città d’estate è completamente diversa, sommersa dai fiori, mentre d’inverno domina il verde dell’onnipresente prato inglese. Arrivare a casa dall’aeroporto non è stato difficile: appena si esce dal terminal c’è un bus che collega l’aeroporto con il centro della città, e qui i taxi (per niente economici) abbondano.
La prima bella notizia è stata scoprire che la casa dove avrei abitato per i successivi tre mesi, per fortuna, esisteva realmente e non era una truffa! La proprietaria mi ha accolto molto affettuosamente e mi ha mostrato la mia meravigliosa camera, appena rimessa a nuovo, piccola, ma calda e confortevole.

parkLa caratteristica principale di Bristol è quella di essere una città a misura d’uomo. Anzi, di studente. È sufficientemente piccola per conoscerla bene a fondo ed è sufficientemente grande da permettere tutti i servizi più importanti. Artisticamente non è una città molto ricca, e forse per questo non è una grande meta turistica, ma per viverci è l’ideale. Le principali attrazioni sono i murales del celebre Banksy (e in generale tutti i murales di St. Paul’s), il Bristol Museum and Art Gallery, il Clifton Suspension Bridge e i numerosissimi parchi.
Se siete amanti della natura vi farà senz’altro piacere trascorrere i pomeriggi nell’immenso parco verde di The Downs, dar da mangiare agli scoiattoli nel parco di Brandon Hill, avventurarvi nel bosco di Ashton Court Estate, o fare delle escursioni nella natura selvaggia di Blaise Castle Estate.

banksyL’impatto peggiore con la città credo sia stato quello con i mezzi pubblici. Ho sempre sentito parlare bene dei mezzi pubblici in Inghilterra: metropolitane superfrequenti, autobus precisissimi… Forse avrò fatto confusione con la Svizzera, ma sta di fatto che sono capitato nella città con il peggior trasporto pubblico di tutta l’Inghilterra!
Gli autobus sono riscaldati e hanno il wifi gratuito a bordo, ma sono progettati male: l’unico modo per fare il biglietto è acquistarlo direttamente dall’autista, quando si sale a bordo. Questa è senza dubbio una comodità per i passeggeri, ma rende impossibile arrivare puntuali ad ogni fermata! Ci sono fermate dove a volte salgono decine di persone e fermate dove a volte non sale nessuno, dunque non è possibile fare previsioni sui tempi di percorrenza. Persino le timetable digitali non sono attendibili: ci sono autobus che dovrebbero passare in cinque minuti e che aspetti per mezz’ora, e autobus che dovrebbero passare in mezz’ora e passano dopo cinque minuti. In tutto ciò, sono anche molto cari. Il prezzo intero di un biglietto dal centro della città a casa mia (che, per quanto lontana, è ancora nella inner zone) cosa 2.50£ e un settimanale costa 17£. Per fortuna è possibile ottenere degli sconti da studenti (30%) mediante una carta dal costo di 10£.

È importante sapere che a Bristol operano due compagnie diverse di autobus, la First e la Wessex, e i biglietti non sono intercambiabili. Ricordo ancora quando per sbaglio ho provato a salire su un bus della Wessex  con l’abbonamento della First:
Salve (mostro il biglietto First)
– Questo è un autobus della Wessex
– Sì, ma io ho l’abbonamento
– Ma questo è un autobus della Wessex
– Sì, ma questo è un abbonamento!
– Questa è la Wessex, è un’altra compagnia, non è la First
– Ops…

Le persone

britishLe prime due settimane trascorse qui sono state abbastanza dure, specialmente perché non conoscevo nessuno. Qui in Inghilterra il mese di Gennaio è dedicato interamente agli esami e il secondo semestre inizia solo alla fine del mese. Essendo io arrivato il 10, felice e spensierato, mi sono trovato in un clima di assoluto silenzio, pochissime persone in giro per l’università e facce stravolte dallo studio! In questo periodo tutte le attività studentesche vanno in standby, per cui non è stato facile iniziare a socializzare e le prime due settimane le ho trascorse da solo tra casa e biblioteca! Solo verso la fine del mese ho finalmente iniziato a conoscere altri ragazzi stranieri, ma il luogo chiave che aperto la porta di un intero mondo di nuove persone è stato il BISC (Bristol International Student Center).

biscIl BISC è un’associazione di volontariato che organizza eventi per studenti internazionali, ed offre un pranzo completo ad un prezzo economico tre volte a settimana (2.50£). La peculiarità di questi eventi è quella di rendere impossibile non conoscere persone nuove. Anche la persona più timida, partecipando a questi eventi, potrà conoscere persone provenienti da tutto il mondo: Spagna, Germania, Austria, Svezia, Georgia, Cina, Korea, Canada, America, Messico, Brasile sono solo alcune delle nazionalità degli studenti che frequentano il BISC. Se volete venire qui a Bristol per studiare, vi consiglio calorosamente di passare per il BISC!

La prima cosa che ho realizzato quando sono arrivato qui a Bristol, è stata l’appartenenza all’Europa. Bristol è una città fortemente multiculturale, è possibile confrontarsi con persone di tutto il mondo, ed è così che mi sono reso conto di quanto sia forte il legame che esiste tra noi Italiani e tutti gli altri studenti d’Europa. Non è un concetto facile da spiegare, ma per quanto si possano avere lingue e culture diverse, abbiamo vissuto tutti la stessa storia e viviamo tutti nella stessa Comunità.

I legami che si formano durante l’Erasmus sono diversi, più forti. Non si tratta di semplici conoscenze provvisorie, ma di amicizie nate in un contesto completamente diverso dal solito, che le rende molto più forti: gli scambi culinari (le tortillas spagnole, gli hamburger americani, la nostra pasta fatta in casa, la pizza), i tandem linguistici, i pub crawling, le serate a giocare a poker e a bere birra, le passeggiate nei boschi…

L’università

willsPer quanto riguarda l’università (UoB), non posso dare un giudizio molto attendibile, per il semplice motivo che non ho frequentato corsi né dato esami. È sicuramente un’università molto quotata nelle classifiche nazionali e mondiali, ma non ho idea di come sia la didattica. So per certo che l’approccio della UoB, come del resto quello di tutte le università inglesi, è molto più pratico e molto meno teorico del nostro. Questo può essere tanto un punto a favore, tanto a sfavore, a seconda di ciò che si intenderà fare nella vita dopo l’università.

La struttura è molto ben organizzata, ogni facoltà ha una sua biblioteca, che può essere aperta dalle 10, alle 14, alle 24 ore al giorno. Da notare l’assenza di una mensa, che è però sopperita da numerosi bar/cafè, ristoranti e fastfood a pochi minuti dall’università.

La connessione ad internet è senz’altro la più veloce che mi sia mai capitata tra le mani, e questo test lo dimostra:

Lo staff universitario è estremamente disponibile e cordiale, segreteria inclusa. In particolare, il mio tutor di tirocinio è stato di una gentilezza e disponibilità che non avrei mai potuto immaginare!

Il costo della vita

aldiUno dei più grandi errori che si commettono nel valutare il costo della vita in Inghilterra riguarda il costo del cibo. Le catene di supermercati in giro per l’Inghilterra sono quasi sempre le stesse: Tesco, Sainsbury’sMorrisons. Se ci si limitasse a confrontare i prezzi di queste catene con quelli dell’Italia, la conclusione sarebbe che la vita qui è carissima! In realtà, la peculiarità di questi negozi è che sono presenti quasi sempre nel centro della città e che sono aperti quasi a tutte le ore del giorno! E questo è un servizio che si fanno pagare a caro prezzo…

Al di là di queste catene più conosciute, ce ne sono molte altre che, risparmiando sulle inutilità, permettono di garantire cibo di ottima qualità ad un prezzo stracciato. Sto parlando, in particolare, di Aldi, Lidl e Asda. Mentre Lidl è presente anche in Italia, Aldi e Asda non le avevo mai sentite prima. Parlare di quanto sia conveniente fare la spesa da Aldi non avrebbe molto senso, quindi vi elencherò direttamente i prezzi di alcuni degli alimenti che compro più spesso:

Show ▼

Per ulteriori informazioni sui prezzi, Aldi.

Per quanto riguarda i prodotti Italiani, i prezzi sono ovviamente più cari. La pasta e l’olio d’oliva si riescono a trovare facilmente in tutti i supermercati. Il caffè macinato è un po’ meno frequente, ma alcune marche più conosciute come IllyLavazza sono reperibili con facilità a prezzi modici. Al di là dei supermercati, ci sono negozi specializzati nella vendita di alimentari d’importazione dove è possibile acquistare anche formati di pasta speciali, salumi e formaggi italiani.
Con un fornello e qualche pentola a disposizione è possibile continuare a mangiare quasi come in Italia.

Per quanto riguarda i vestiti, credo che ormai sia risaputo che qui in Inghilterra gli abiti costano pochissimo. I saldi arrivano fino all’80% e in negozi come PrimarkSports Direct ci si può rifare un intero guardaroba spendendo pochissimo.

Ciò che invece costa molto più, rispetto all’Italia, è il materiale tecnologico: computer, smartphone e tablet, possono costare più del doppio rispetto a noi!

Il clima

rainDurante il viaggio in aereo ho conosciuto una persona che diceva di conoscere bene Bristol, e la prima cosa che mi ha detto è stata: “Se vieni a Bristol, dimenticati del cielo blu“. La prima cosa che ho visto, l’indomani, è stato un cielo di un blu profondo e meraviglioso che mi ha conquistato!
Il clima qui a Bristol è, come nel resto dell’Inghilterra, molto particolare. La particolarità risiede nell’elevatissima variabilità. Una bellissima giornata può rovinarsi nel giro di mezz’ora e un temporale può essere rimpiazzato da un sole estivo nello stesso tempo. Le previsioni sono dunque alla stregua del gioco d’azzardo…
Il vantaggio è che se non ti piace il tempo attuale, basta aspettare mezz’ora e cambierà di certo…

Un falso mito è che qui piove sempre. Almeno nei mesi che sono stato qui (che tra l’altro sono i più piovosi) ha piovuto mediamente quanto ha piovuto a Napoli. La caratteristica che però differenzia completamente il tempo qui, è il tipo di pioggia. Quando da noi piove, se cammini sotto la pioggia ti bagni. Qui, quando piove, l’acqua sembra provenire da un vaporizzatore e le gocce d’acqua sono molto piccole e molto rade. Con questo non intendo dire che qui non ci siano acquazzoni, ma solo che la pioggia media è di dimensioni ridotte rispetto a quella a cui siamo abituati.
E questo è il motivo per cui gli Inglesi non usano l’ombrello.
Inizialmente pensavo quasi che fossero idrorepellenti, quando li vedevo camminare tranquilli sotto la pioggia, ma poi mi sono reso conto che effettivamente non è una vera e propria pioggia, ma soltanto un po’ di… vapore!

L’altro aspetto della medaglia è che grazie alla pioggia (credo), il cielo è sempre molto pulito. Quando splende il sole, il cielo è di un blu intenso meraviglioso e di notte si possono facilmente osservare tutte le costellazioni.

La lingua

englishL’inglese parlato qui a Bristol è un po’ diverso da quello a cui siamo abituati. Avendo conosciuto pochi nativi Bristolesi non sono ancora riuscito a farmi un’idea di cosa, nello specifico, renda più difficile la comprensione del loro dialetto, ma a questo indirizzo potete farvi un’idea di come parlino.

I primi giorni ero convinto che il mio inglese fosse pessimo, non riuscendo a capire quasi nulla di quello che mi dicessero gli autisti dei bus, le cassiere e la gente per strada. Mi sono rasserenato quando anche il mio supervisor, che è Belga, mi ha raccontato di aver avuto gli stessi problemi nei suoi primi mesi a Bristol. La conferma finale l’ho avuta quando persino un ragazzo americano, mi ha confermato di non riuscire a capire nulla di quello che dicono i Bristolesi!

Attualmente, dopo due mesi e mezzo, il problema si è molto alleviato, e anche quando parlo con Bristolesi DOC riesco a capire perlomeno l’80% di quello che dicono, e ciò è sufficiente per avere una discussione fluente. È divertente il fatto che quando si parla tra ragazzi Erasmus, ci si capisce al 100% senza problemi, indipendentemente dalla nazionalità, ma quando si parla con un Inglese la comprensione crolla!

Ho sempre pensato che noi Italiani fossimo il popolo più indietro d’Europa, per quanto riguarda la conoscenza dell’Inglese. Mi sono dovuto ricredere. Il popolo meno anglofono d’Europa è quello dei Francesi. Non solo parlano malissimo, ma molti di loro non lo parlano affatto!

Bristol facts

Ecco un elenco di cose che potrebbero interessarvi se avete intenzione di andare a Bristol:

  • In Inghilterra si guida sul lato sinistro della strada. Fate attenzione quando attraversate perché dovete guardare prima a destra (sembra banale ma non lo è affatto)
  • La presa della corrente elettrica è diversa dalla nostra. Vi consiglio di comprare un adattatore in un 99p store o da Poundland, dove potrete acquistarlo per una sola sterlina
  • Se non avete un adattatore è possibile comunque inserire una spina piccola (quella dei caricabatterie dei cellulari) nella presa inglese, inserendo un oggetto di plastica (a presa spenta!) nel foro della massa
  • Se dovete cambiare dei soldi, il modo più conveniente è caricarli su un conto corrente italiano e prelevarli direttamente dal bancomat. Fate attenzione ad alcuni bancomat che vi danno la possibilità addebitare sul vostro conto gli euro invece delle sterline, ma questa opzione è molto più costosa che addebitare direttamente le sterline
  • Per prendere l’autobus è necessario sollevare un braccio per segnalarsi all’autista
  • La maggior parte dei lavandini ha il doppio rubinetto acqua gelida-acqua bollente, e nessuno sa il perché. Scordatevi l’acqua tiepida…
  • Per telefonare in Italia vi conviene acquistare una sim inglese della compagnia Lebara. Costa solo 2£, la vendono al supermercato, non richiede registrazione ed è la più conveniente per le chiamate in Italia
  • Se avete uno smartphone vi conviene utilizzare Skype, Whatsapp, Viber e simili da una delle centinaia di reti wifi gratuite in giro per la città
  • All’università è possibile collegarsi alla rete wifi (Eduroam) utilizzando i vostri dati universitari italiani (sono internazionali!)
  • Non acquistate vestiti in Italia prima di partire per Bristol. È molto più economico acquistarli qui a Bristol da Primark
  • Il latte, nel tè, fa davvero la differenza (provate!)
  • Il cibo inglese non è il massimo, ma vi consiglio di provare fish and chips, la jacket potato e la full english breakfast
  • C’è un pub a Bristol che propone cibo di ottima qualità ad un prezzo misero, si chiama The Berkeley (della catena Wetherspoon). Un panino con hamburger, insalata e pomodoro, una porzione di patatine ed una birra a 4 sterline e mezzo. È qui
  • Dar da mangiare agli scoiattoli è davvero divertente. Comprate un pacco di noccioline da Sainsbury’s e andate in Brandon Hill
  • In Inghilterra ci si saluta baciandosi prima la guancia destra e poi quella sinistra (il contrario rispetto a noi)
  • Se volete fare shopping, vi consiglio di visitare la zona commerciale di Broadmead e il caratteristico St Nicholas Market
  • Il modo più economico per muovervi da/verso l’aeroporto è l’autobus Flyer (A1) che passa ogni 10 minuti dalla Coach Station. Link
  • Le biciclette sono molto utilizzate, ma Bristol è una città tutt’altro che piatta. Una bicicletta usata su gumtree può costare anche sole 20 sterline, ma preparatevi a pedalare in salita
  • A volte vi potrà sembrare che gli Inglesi fingano di non capire il nostro inglese, perché alle nostre orecchie ci sembra di pronunciare delle parole esattamente come loro. Fidatevi, non lo fanno apposta, non capiscono davvero 🙂

Conclusioni

scoiattoloUno degli aspetti più formativi di un’esperienza Erasmus, forse, è l’indipendenza. Noi Italiani non siamo abituati a vivere da soli; come gli Spagnoli, se ne abbiamo la possibilità, rimaniamo a casa e in famiglia finché non riusciamo a trovare un lavoro per diventare indipendenti. Vivere da soli, anche per pochi mesi, fa crescere.

Se dovesse capitarvi la possibilità di passare un periodo di studio all’estero, anche breve, non pensateci due volte. Neanche una. Fatelo.
Anche se dovete finanziarvi autonomamente, un’esperienza del genere è un investimento non solo per il vostro curriculum, ma per la vostra persona.

 Qualche scatto da Bristol:


Metodo di studio per ingegneria e facoltà scientifiche

Dopo la conclusione di tre lunghi anni di studio in ingegneria aerospaziale, mi sono reso conto di quanto sia fondamentale avere un buon metodo di studio per poter proseguire i propri studi efficientemente. L’efficienza dello studio non consiste solo nella media dei voti, ma anche nel tempo richiesto per avere quella media. L’efficienza massima si ha nel raggiungere la più alta media possibile nel minor tempo possibile.
In questo articolo cercherò di dare qualche suggerimento per riuscire ad aumentare l’efficienza del proprio studio, ma è importante tenere presente che il metodo di studio è puramente soggettivo e ciò che scrivo in questo articolo può esservi d’aiuto, ma non deve necessariamente sostituire il vostro attuale modo di studiare.

Sottolineare

La prima cosa che credo bisogni imparare quando si studiano materie scientifiche, è sottolineare. Il modo di sottolineare testi scientifici è completamente diverso dai testi letterari. Molto spesso mi è infatti capitato di vedere libri, appunti e slides completamente sottolineati! La sottolineatura, sembra inutile dirlo, ma serve ad evidenziare particolari paragrafi di un testo, ma nel momento in cui si sottolinea… tutto, perde completamente di utilità!
La scusa che solitamente sento dalle persone che sottolineano tutto, è che “tutto è importante!” e quindi sottolineano tutto.

I consigli che voglio darvi nel sottolineare un testo sono due: il primo è non sottolineare alla prima lettura, è infatti impossibile sapere quali sono le cose più importanti di un testo se non si ha la visione globale del capitolo. Il secondo è non sottolineare le cose più importanti, ma quelle più difficili da ricordare, magari qualche dettaglio o una formula che ci si dimentica spesso quando si ripete quel paragrafo, e non le affermazioni più importanti, perché sono quelle che più probabilmente riusciamo a imparare e ricordare.

Un aspetto importante della sottolineatura è anche quello di dare un aspetto più «personale» alle pagine di un libro, caratteristica che aiuta molto la memoria, e utilizzare evidenziatori di colori differenti aiuta molto sotto questo aspetto.

Come ripetere

I testi tecnici e scientifici sono generalmente strutturati in modo da esprimere alcuni concetti elementari e definizioni all’inizio del testo, per poi utilizzarli e rielaborarli in modo più complesso nel seguito. Può capitare di non avere una visione molto chiara di un concetto base quando lo si legge la prima volta e di non riuscire a capirlo neanche dopo più letture. È importante in questi casi non fermarsi nella lettura del testo e proseguire anche se non tutto è chiaro. Lo studio infatti non si deve limitare ad una sola perfetta lettura del testo, ma deve essere progressivo e basato su tre, quattro o anche più letture del materiale: la prima lettura deve servirci ad avere una visione globale della materia che stiamo studiando e a prendere confidenza con i termini, le notazioni e i concetti base. Ad una seconda lettura risulterà tutto molto più chiaro e si riusciranno a capire tutti quei concetti che prima ci erano oscuri. Soltanto all’ultima lettura possiamo concentrarci sull’aspetto «mnemonico» dello studio, perché è molto più semplice (e soprattutto utile) ricordare concetti che si ha ben chiari, piuttosto che formule e ragionamenti senza senso.

Inoltre, molti concetti con cui non abbiamo alcuna confidenza, richiedono un po’ di tempo per essere maturati. Smettere di studiare o cambiare argomento aiuterà la nostra mente ad abituarcisi e a prendervi confidenza.

Materiale didattico

Il materiale per lo studio non deve assolutamente essere troppo vasto. Per quanto possa essere bella e interessante una materia, lo studio finalizzato ad un esame deve limitarsi alla giusta quantità di materiale didattico.
Nel caso in cui si abbia seguito il corso, appunti personali o di un collega associati ad un libro di testo possono essere sufficienti. Gli appunti presi a lezione sono estremamente utili perché esprimono i concetti esattamente come il professore vorrebbe risentirsi dire all’esame, ma possono contenere errori che lo stesso professore può commettere durante la lezione. I libri di testo sono molto più affidabili ed è quasi sempre indipensabile utilizzarli per la preparazione dell’esame.
Se avete un libro di testo completo, evitate di utilizzarne altri, perché gli stessi concetti espressi diversamente possono compromettere di brutto la memoria!
Le registrazioni audio delle lezioni possono essere utili, ma non bisogna abusarne. Risentirsi tutte le lezioni per avere degli appunti perfetti è una grandissima perdita di tempo, perché i professori possono commettere errori durante le lezioni ed è molto meglio acquistare direttamente un libro di testo. L’utilità principale delle registrazioni audio è quella di correggere e verificare passaggi degli appunti che non siamo riusciti a scrivere correttamente. Ma se siete rapidi a scrivere, sono pressoché inutili.

I corsi e il ricevimento

Seguire i corsi ad una facoltà scientifica è importantissimo! Non mi sento di dire che sia addirittura fondamentale, ma è comunque importante. Molti concetti tecnici sono talmente complicati che a studiarli da soli ci si perde più del doppio del tempo che a capirli spiegati da un professore. Ovviamente è fondamentale che il professore sia in grado di spiegarli e di farsi capire, perché capitano spesso professori estremamente competenti nel loro campo, ma che non sono assolutamente in grado di tenere una lezione che sia comprensibile ad uno studente.
Quando il professore è in grado di tenere alta la soglia di attenzione ed è anche simpatico, seguire il corso diventa una goduria 🙂

Spesso il ricevimento dei professori viene molto sottovalutato. Capita di incontrare professori sgarbati e non molto disposti ad aiutarci, ma la maggior parte di loro è molto affabile e disponibile nel darci spiegazioni.
Il modo migliore di sfruttare questa opportunità di chiarimento è scriversi da parte tutte le cose che non si riesce a capire e andare a ricevimento solo alla fine dello studio della materia, in modo da essere sicuri sia di non riuscire a capire con le proprie forze, sia di comprendere una eventualmente complessa risposta da parte del professore.

Quante cose sapere

È importante rendersi conto che andare ad un esame con la conoscenza totale di una materia è impossibile. Le materie scientifico-tecniche sono talmente vaste e in aggiornamento che non è possibile sapere tutto (a meno che non si voglia scambiare la propria anima col diavolo in cambio dell’assoluta conoscenza… :D). Spesso addirittura alcune cose devono ancora essere scoperte!
Non sapere tutto di una materia non significa però non essere perfettamente preparati per un esame. Generalmente non viene chiesto più di quanto non sia stato spiegato durante il corso (o sia scritto sul libro di testo).

Bella e brutta

Per quanto riguarda gli esami scritti, ricopiare gli esercizi in bella è assolutamente inutile. È importante essere ordinati e far capire cosa abbiamo scritto, ma farsi problemi per una cancellatura non ha alcun senso.
I professori guardano al contenuto e un giudizio sull’estetica del compito è assolutamente contestabile!
Ha molto più senso perdere gli ultimi 10 minuti di tempo a disposizione per ricontrollare ciò che abbiamo fatto, che ricopiare il compito in bella e rischiare di commettere degli errori nella copia.

Luoghi e abitudini

Quando si prepara un esame è importante dare un ritmo alle proprie abitudini. Svegliarsi ogni mattina alla stessa ora, studiare sempre nello stesso luogo, andare a dormire sempre presto…
Trovare le giuste abitudini è molto difficile se si studia a casa. Il mio consiglio è quello di trovarsi un luogo di studio: le aule studio sono ideali se si vuole studiare in gruppo perché si può parlare, le biblioteche sono perfette per concentrarsi e studiare da soli in silenzio.
Anche se si ha un buon posto per studiare a casa, questa è comunque piena di fonti di distrazione: il computer, il telefono che squilla, bussano alla porta, la signora delle pulizie… Nello studio è importantissima la continuità, elemento che non sempre è possibile raggiungere quando si studia a casa.
Un altro punto a favore nello studiare fuori casa è che bisogna rispettare determinati orari, ed è quindi più facile svegliarsi presto la mattina per poter studiare più tempo.

Giornata lavorativa

Se si cerca di studiare per troppe ore al giorno (10-12 ore!) è inevitabile che ad un certo punto il cervello collassi e diventi difficilissimo mantenere la concentrazione, abbassando tantissimo l’efficienza dello studio.
Un paragone che può aiutare molto a evitare perdite di tempo è quello della giornata di studio con una giornata lavorativa: invece di cercare di battere tutti i record di tempo senza dormire, si può stabilire un certo orario per studiare, da rispettare tassativamente (come se fosse un lavoro!), con le pause pranzo/caffè ben definite.

9:00 – 13:00 studio
13:00 – 14:00 pausa pranzo
14:00 – 18:00 studio

Stabilendo degli orari precisi diventa molto più facile concentrarsi nello studio e rilassarsi quando è dovuto.

Bevande energetiche

Le bevande energetiche a base di taurina, fiori di guaranà e ginseng sono molto pericolose. Sono perfette per riuscire a rimanere svegli per un certo periodo, ma provocano estrema sonnolenza quando svanisce l’effetto.
È vero inoltre che aiutano a concentrarsi, ma non aiutano assolutamente a trovare la voglia di studiare. Se state perdendo tempo e prendete una Redbull, continuerete a perdere tempo. Solo che in maniera molto più nervosa!
Un caffè è l’ideale per combattere la sonnolenza dopo pranzo e aiuta a riprendere la concentrazione.

Studiare in compagnia

Preparare un esame scritto in gruppo è più facile e rasserenante che prepararlo da soli, ma per gli esami orali non si può studiare in più di due persone.
Preparare un orale con un’altra persona può essere estremamente utile, sia che l’altra persona sia più, che meno competente di noi. Nel primo caso ci sarà preziosa per capire cose che non avremmo capito da soli, nel secondo caso ci permetterà di capire ancora meglio le cose che pensavamo ci fossero chiare.
Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarla a tua nonna” (Cit.)
Studiare in compagnia è più stimolante e ci permette di far sorgere e chiarire dubbi che sarebbero altrimenti rimasti nascosti.

Il computer

Avere un computer nella preparazione di un qualsiasi esame può sempre fare comodo. Fate attenzione ai forum, che possono essere utili per chiedere chiarimenti e farsi un’idea di un esame, ma non è detto che sia l’idea giusta e che non sia fondata solo su dicerie!
Strumenti come Wikipedia e Wolframalpha possono semplificarci moltissimo la vita, ma bisogna saperli usare.

Non sottovalutate inoltre la possibilità di trovare simulatori e codici già fatti riguardante l’esame che state preparando: provare con mano un simulatore di fisica, di ottica o di elettronica può schiarirvi le idee più di qualsiasi spiegazione, ma se dovete perderci un mese solo per imparare ad usarlo, probabilmente non ne è il caso… 😉

Buono studio!


Ingegneri imbranati

In Austria, se si buca una ruota dell’auto, la prima figura che viene interpellata è l’ingegnere.
L’ingegnere.
È l’ingegnere perché si presuppone che sia una persona in grado di risolvere problemi pratici. Una persona che comprende il problema e trova al volo una soluzione, cercando di metterla in atto.

In Italia, se un ingegnere buca una ruota, comincia a pensare quali teoremi possano essergli utili per la soluzione, poi, una volta impostato il problema con le relative condizioni al contorno e aver fatto le necessarie stime sulla precisione della soluzione che può ottenere, chiama un gommista e se la fa cambiare.

Con ciò non voglio attaccare la categoria degli ingegneri, che è la mia categoria, ma voglio solo fare una riflessione sul bilancio teoria-pratica della carriera da studente di ingegneria in Italia.

Ve lo immaginate uno studente di ingegneria aerospaziale che non ha mai visto un aereo nella sua interezza? Per come stanno attualmente le cose, è probabile che una persona possa laurearsi in ingegneria aerospaziale SENZA AVER MAI VISTO COM’È FATTO UN AEREO!
Può sembrare impossibile, ma è così. Infatti, nonostante ci siano diversi corsi che trattano appunto l’aeroplano, vengono studiate nello specifico alcune sue diverse parti o comportamenti (ala, manovre, prestazioni…) ma mai l’aereo nella sua completezza!
Se non fosse per il fatto che qualche professore utilizza delle slides contenenti fotografie, ci si potrebbe benissimo laureare senza aver mai visto un aereo.

Per sopperire a questa immensa lacuna di qualcuno, vi lascio questa:


Com’è ingegneria?

Dopo due anni che frequento ingegneria spesso mi sento fare domande del tipo: Com’è ingegneria? È difficile? Che preparazione bisogna avere?. Effettivamente, non c’è metodo migliore per togliersi questi dubbi che parlare con una persona che già frequenta la facoltà e così ho deciso di scrivere questo articolo per cercare di schiarire un po’ le idee a coloro che vorrebbero intraprendere la strada dell’ingegneria.

Molte delle persone che si iscrivono a ingegneria lo fanno perché o sono interessate alla matematica, o alla materia di una particolare facoltà d’ingegneria. Le prime persone sono quelle più dubbiose, proprio perché non sanno se iscriversi a matematica, fisica o ingegneria. Effettivamente, il matematico, il fisico e l’ingegnere sono tre persone molto diverse che hanno in comune proprio la matematica, però, il matematico studia la matematica nella sua astrazione più totale, il fisico la utilizza applicata ai fenomeni naturali e l’ingegnere per risolvere i problemi. Un esempio molto banale potrebbe essere il fenomeno della caduta dei gravi: il matematico studia le equazioni, il fisico trova l’equazione che descrive un corpo in caduta libera, l’ingegnere applica quest’equazione ai problemi che si trova davanti.

Un altro motivo per cui molti scelgono ingegneria è perché è facile trovare lavoro. Infatti, proprio per la loro natura di «risolutori di problemi», gli ingegneri sono quelli più ricercati nelle aziende, dove, se si verifica un problema, non c’è bisogno di qualcuno che trovi un teorema per risolverlo ma di qualcuno che lo risolva materialmente; e l’ingegnere sfrutta gli strumenti offerti dalla matematica e dalla fisica per risolvere i problemi.

Veniamo ora alla domanda più frequente: Quanta matematica bisogna sapere per iscriversi a ingegneria?
Gli studenti più preoccupati sono generalmente quelli del liceo classico o linguistico, perché hanno una preparazione in matematica che è inferiore a quella dei cugini dello scientifico. È vero che il programma del quinto anno di liceo scientifico è molto vicino al programma dell’esame di Analisi I, ma è anche vero che è l’unico esame in cui sono avvantaggiati. Per laurearsi ad una triennale bisogna sostenere circa venticinque esami. Un esame su venticinque è il quattro percento della laurea. Il quattro percento è ingegneristicamente trascurabile :D.
Per questo motivo non c’è alcun bisogno di preoccuparsi, per seguire i primi corsi di ingegneria sono sufficienti le basilari nozioni di trigonometria e qualche formula geometrica, come le relazioni sui triangoli rettangoli, perimetro ed area della circonferenza, piano cartesiano, ecc…
Quali sono allora le reali competenze richieste per un ingegnere? Sicuramente un minimo di ingegno, intuitività e intelligenza, che possono essere utili nelle altre materie, ma sono fondamentali per far fruttare appieno i corsi di ingegneria. Ricordate che l’obiettivo dell’ingegnere dev’essere quello di risolvere i problemi, e i problemi non si risolvono imparando formule e dimostrazioni a memoria ma sapendoli applicare in maniera corretta.

Una volta deciso di voler fare ingegneria resta un problema: Che ingegneria scelgo?
Questo è sicuramente un bel problema, l’unico consiglio che posso dare è quello di scegliere la materia che più può interessare e per farlo può essere d’aiuto leggersi gli esami e le loro descrizioni nella guida dello studente di ogni facoltà. Un vasto elenco delle varie ingegnerie che esistono è presente su Wikipedia.
Per quanto riguarda gli esami, il primo anno è praticamente uguale per tutte le ingegnerie: Analisi I, Analisi II, Geometria e algebra, Fisica I, Fisica II, Informatica, Disegno, e Chimica. Sono gli strumenti di base che servono ad un qualsiasi ingegnere e non vanno sottovalutati. Dal secondo anno in poi gli esami iniziano a diventare più specifici e finalmente si ha a che fare con le materie che costituiranno il pane quotidiano per il resto della carriera universitaria!

Un’altra questione che terrorizza chi si vuole iscrivere a ingegneria è: Quanto devo studiare?
La risposta è semplice: tanto. Questo «tanto» non è comunque in alcun modo paragonabile allo studio delle scuole superiori. Alle superiori si è costretti a studiare materie che spesso non ci interessano neanche lontanamente e inoltre si utilizza un metodo di studio che non sempre è adatto anche all’università. A ingegneria si studiano le materie che più ci interessano e quindi anche se passi giornate intere sui libri lo fai con piacere, perché studi argomenti che ti appassionano. È per questo che bisogna fare molta attenzione alla scelta della facoltà, perché una scelta sbagliata porta inesorabilmente al fallimento. Se non c’è passione, studiare diventa impossibile.
Volendo quantificare un po’ quel «tanto»: 3-4 ore durante il periodo dei corsi e 9-10 ore durante il periodo degli esami.
Per uno studente liceale abituato a studiare un paio d’ore a settimana questi numeri possono spaventare ma, ripeto, lo studio che si fa al liceo non è paragonabile allo studio che si fa all’unviersità.

Per quanto possa sembrare banale, un consiglio che vorrei darvi se vi iscrivete a ingegneria, è quello di studiare tutti i giorni, anche durante i corsi. Sì, è una cosa che dicono dalle scuole elementari, ma non lo capisci finquando non arrivi all’università! Ridursi a studiare gli esami 15-20 giorni prima è difficile, è molto stancante e non permette di stare al passo con gli altri esami. Anche una semplice lettura degli appunti presi in classe, per capire meglio i concetti spiegati, può aiutare tantissimo quando ci si ritrova a dover sostenere cinque esami in due mesi.

Gli ultimi due argomenti di cui volevo parlare sono professori e voti. Il primo esame è sempre quello più difficile, perché si pensa al docente universitario come ad una chissà quale entità aliena dalla conoscenza assoluta alla quale non è possibile rivolgersi in alcun modo. No. I professori universitari sono esseri umani (già)! E spesso con loro si instaura un rapporto persino migliore di quello che si aveva con i professori al liceo. Magari con una classe di trecento allievi può essere più difficile, ma dal secondo anno in poi spesso non si superano le cinquanta persone per aula.
I professori mettono a disposizione un orario di ricevimento che consiglio di utilizzare, infatti la maggior parte di loro è molto ben disposta a dare spiegazioni.
I voti, infine, sono forse l’argomento più difficile da trattare. C’è chi preferisce mantenere una media alta e ci mette una vita a laurearsi, chi accetta tutto e si laurea in poco tempo. Poi ci sono le vie di mezzo e i casi particolari. Il voto è sì importante, ma non deve diventare un’ossessione. Spesso i professori si indispettiscono quando uno studente rifiuta un voto e, assieme al fatto che è difficile (e soprattutto noioso) studiare due o più volte uno stesso esame, capita che lo studente è costretto ad accettare un voto persino inferiore a quello che aveva rifiutato.
Prendersi un po’ più di tempo per avere un voto migliore può andare bene, ma le aziende spesso preferiscono assumere persone laureate in meno tempo, piuttosto che con un voto appena migliore ma laureate in più tempo. Per questo motivo bisogna trovare il giusto compromesso tra voti e tempo, per laurearsi con i voti più alti possibili nel minor tempo possibile, in modo da avere un’efficienza massima. Ovviamente questo rapporto dipende dalle capacità dello studente.

Un appunto infine per quanto riguarda quella specie di “test d’ingresso” che hanno proposto da un paio d’anni ai neoiscritti. È molto facile superarlo se avete conoscenze in matematica e può essere superato anche se si hanno conoscenze in altre materie. Se non doveste passarlo potete iscrivervi tranquillamente a ingegneria, solo che non potrete fare l’esame di Analisi I finquando non passerete questo test. Anche se non avete alcuna conocenza in matematica, dopo aver seguito i corsi del primo semestre, superarlo sarà una passeggiata ;). Il suo obiettivo è quello di «spaventare» tutti quelli che si iscrivono a ingegneria solo perché “Si dice che si trova lavoro“. Non lasciatevi ingannare dall’esito del test d’ingresso, né tantomeno dal voto dell’esame di maturità. Se avete passione per la materia che state per affrontare e siete pronti a studiare, riuscirete senza troppi problemi.

Per ulteriori domande potete utilizzare i commenti ;).


Energia Nuculare

Ci sarebbe molto da commentare sull’argomento nucleare, ma vorrei dire giusto un paio di cose soffermandomi su due punti.

Primo: l’Europa progetta nuovi sistemi di sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile: eolico, solare, geotermico, idrico, moto ondoso, manca poco che sfruttino persino l’energia dei terremoti per produrre corrente elettrica, mentre l’Italia cosa fa? Il Paese del Sole, che sorge su una delle aree geologicamente più attive, pensa a costruire nuove centrali nucleari, quando ancora deve finire di smantellare quelle costruite negli anni ’60.

Secondo: in Italia lo smaltimento dei rifiuti è nelle mani della camorra. Rifiuti tossici di ogni genere sono stati sotterrati sotto quelle che ora sono campagne di mele e pomodori. La maggior parte dei politici è corrotta e lo smaltimento delle scorie nucleari costa.
Quanto tempo credete dovrà passare, prima di poter trovare sul mercato la prima mela fosforescente?


Made in Italy?

bandiera-italiaLa maggior parte degli utenti che leggeranno questo messaggio sono italiani. E alla maggior parte di questi, se gli viene posta la domanda “Sei fiero di essere Italiano?”, probabilmente risponderanno di sì.

Forse un tempo sarei stato d’accordo anch’io, forse durante il Rinascimento o magari durante qualche altro periodo in cui l’Italia fioriva. Sarei stato fiero di essere Italiano se avessi vissuto l’epoca di Dante, di Verdi, o di Marconi

Attualmente, di cosa dovrei andare fiero? C’è qualcosa di italiano di cui posso ancora andare fiero?

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Facebook? Col cavolo…

È un po’ di tempo che non si sente parlare d’altro. “La nuova moda, fatti un Facebook!”, “Il comune di Chissaddovelandia ha vietato l’utilizzo di Facebook perché gli impiegati non lavoravano per aggiornare il proprio Facebook”, “Studenti passano giornate intere ad aggiornare il loro Facebook e non studiano”, “La droga di Facebook” e così via.

Dopo l’ennesima richiesta di iscrizione a Facebook che mi è stata fatta da amici via email, ho deciso di provare ad iscrivermi, sotto nome fittizio.

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Venerdì Diciassette

Stamane, mentre tranquillamente trascorrevo la mia giornata, un amico mi chiede:

«Sai che giorno è oggi?» ed io rispondo:«Venerdì».

Al che, lui ribatte «Oh no! Oggi è venerdì 17!» ed io:

«Oh no! Hai ragione! È la fine! Erano mesi che speravo non arrivasse questo giorno ma purtroppo è arrivato! Ogni giorno che passava sentivo che ero un giorno meno distante da venerdì 17, e la mia vita si complicava sempre di più. Ora sarò costretto a rimanere chiuso in casa; non potrò uscire, non potrò andare all’università… È proprio una giornana nera! Ma purtroppo, come ogni cosa, anche l’assicurazione dell’auto scade».