Quanto è grande una formica rispetto a un cristallo di sale? O un nanotubo di carbonio rispetto a un atomo di idrogeno? O il nucleo di un atomo rispetto ad un elettrone? E la nostra galassia rispetto al resto dell’universo?
Questa meravigliosa applicazione in Flash permette di zoomare dall’infinitamente piccolo degli elementi della teoria quantistica, fino all’infinitamente grande dei corpi celesti dell’universo intero.
In Austria, se si buca una ruota dell’auto, la prima figura che viene interpellata è l’ingegnere.
L’ingegnere.
È l’ingegnere perché si presuppone che sia una persona in grado di risolvere problemi pratici. Una persona che comprende il problema e trova al volo una soluzione, cercando di metterla in atto.
In Italia, se un ingegnere buca una ruota, comincia a pensare quali teoremi possano essergli utili per la soluzione, poi, una volta impostato il problema con le relative condizioni al contorno e aver fatto le necessarie stime sulla precisione della soluzione che può ottenere, chiama un gommista e se la fa cambiare.
Con ciò non voglio attaccare la categoria degli ingegneri, che è la mia categoria, ma voglio solo fare una riflessione sul bilancio teoria-pratica della carriera da studente di ingegneria in Italia.
Ve lo immaginate uno studente di ingegneria aerospaziale che non ha mai visto un aereo nella sua interezza? Per come stanno attualmente le cose, è probabile che una persona possa laurearsi in ingegneria aerospaziale SENZA AVER MAI VISTO COM’È FATTO UN AEREO!
Può sembrare impossibile, ma è così. Infatti, nonostante ci siano diversi corsi che trattano appunto l’aeroplano, vengono studiate nello specifico alcune sue diverse parti o comportamenti (ala, manovre, prestazioni…) ma mai l’aereo nella sua completezza!
Se non fosse per il fatto che qualche professore utilizza delle slides contenenti fotografie, ci si potrebbe benissimo laureare senza aver mai visto un aereo.
Per sopperire a questa immensa lacuna di qualcuno, vi lascio questa:
Ultimamente non sto scrivendo molto sul blog e i due articoli del mese scorso ne sono testimoni. Il motivo, mai come ora, non è la mancanza di tempo ma la mancanza di argomenti, o meglio, gli argomenti ci sono ma vengono già ampiamente discussi da decine di altri blog. Dato che sono fortemente contrario agli articoli copia-incolla e che un intero articolo per una sola segnalazione è un po’ esagerato, ho deciso di raggruppare tutto il materiale interessante trovato in questo mese in un solo articolo.
Innanzitutto, voglio segnalare che sono stati attribuiti i primi due Premi Nobel: per la fisica e per la medicina. Il primo va a Andre Geim e Konstantin Novoselov, per gli esperimenti riguardanti il grafene. Il grafene è un materiale costituito da soli atomi di carbonio che, disponendosi come degli esagoni, formano una struttura a nido d’ape che comporta delle caratteristiche molto particolari.
Un altro evento importante che voglio segnalare è la scoperta del primo pianeta extra-solare potenzialmente abitabile. Il suo nome è Gliese 581 c e dista circa 20 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Bilancia. Il pianeta ha dimensioni paragonabili a quelle della Terra, anche se è un po’ più grande e ha una massa 3-4 volte maggiore. Una delle caratteristiche che contribuiscono all’abitabilità del pianeta è il fatto che questo rivolga sempre la stessa faccia verso la sua stella (come fa la Luna con la Terra). Grazie a questa caratteristica sul pianeta il clima potrebbe essere stabile, permettendo alle possibili forme di vita di evolversi in diverse fasce climatiche, a seconda della longitudine.
Ecco un link ad un articolo molto esaustivo sull’argomento, e un video riguardante gli esopianeti (in italiano): – Link Gravità-Zero: Scoperto il primo pianeta (forse) abitabile –
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Tra le novità di questo ultimo periodo, c’è l’aggiunta del sesto continente da parte di Google al servizio Street View, quella tanto criticata funzione che permette di visualizzare panoramiche a 360° delle principali strade di gran parte della Terra. Da poco è infatti possibile esplorare l’Antartide per osservarlo come farebbe uno dei ricercatori che si trovano realmente lì. È davvero stupefacente! – Link Google Street View in Antartide –
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Volevo poi segnalare questo fantastico cortometraggio realizzato interamente al computer, tramite il software open source Blender, curato da un team di artisti e sviluppatori negli studi dell’Amsterdam Blender Institute. Consiglio fortemente la visione in HD.
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Infine, ecco un simpaticissimo blog che ho trovato per la rete: Mighty Optical Illusion. È un sito di illusioni ottiche, ve ne troverete a centinaia! Oltre a trovarne certe che avrete sicuramente già visto, sono sicuro che riuscirete a trovarne di nuove, come ad esempio queste impressionanti animazioni dall’illusione tridimensionale:
Oppure questo incredibile effetto della prospettiva:
Oggi, Venerdì 17, è stata organizzata dal CICAP la Giornata Anti-Superstizione.
In tutta Italia sono state organizzate delle manifestazioni contro la superstizione, durante le quali sarà possibile passare sotto alle scale, gettare del sale a terra, rompere degli specchi, aprire degli ombrelli al chiuso, con dei veri e propri percorsi a ostacoli!
Se siete tra fortunati a trovarvi in una delle città nella quale è stata organizzata la manifestazione, vi consiglio vivamente di partecipare.
Il calendario degli appuntamenti è disponibile al seguente indirizzo: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=274280
Il motto della giornata sarà: «Non è vero e… non ci credo!»
Napoli e l’Italia non possono permettersi di perdere questo patrimonio di cultura scientifica e di eccellenza museale. Nella Città della Scienza c’è un museo interattivo, hands/on, in cui è «vietato non toccare». Perchè chiede il coinvolgimento attivo – con le mani, con la mente e anche col cuore – nell’interrogare la natura e nell’apprendere un metodo, prima ancora che delle nozioni. Ma la Città della Scienza è costituita da una serie di altre attività – organizza eventi e congressi, partecipa a progetti nei settori di “scienza e società”. A Città della Scienza sono nate decine di piccole imprese “fondate sulla conoscenza”.
L’obiettivo di Città della Scienza è diffondere la cultura scientifica per favorire uno sviluppo culturale, civile ed economico fondato sulla conoscenza. Per questo può essere definito un “museo totale”. A tutt’oggi questo centro di diffusione della cultura scientifica è l’unica attività produttiva operativa in un’area, quella di Bagnoli, che fino a quarto di secolo fa ha ospitato con l’Italsider la più grande concentrazione industriale del Mezzogiorno.
Città della Scienza vanta notevoli performance. Ogni anno è visitato da almeno 500.000 persone. Ha un patrimonio di quasi 100 milioni di euro. Conta su 79 dipendenti, 5 borsisti e 13 collaboratori a progetto. Ha un bilancio di 10 milioni, coperti al 65% – caso unico nel continente – non da fondi pubblici ma operando sul mercato.
Ebbene, malgrado tutto questo Città della Scienza rischia di chiudere. Sia perché vanta una quantità di crediti esigibili dalla Regione Campania che accumulatisi nel corso di diversi anni ammontano oggi a 7,6 milioni di euro. Sia perché lo stesso Ente – che è uno dei partner istituzionali principali – ha annunciato per motivi di bilancio tagli decisivi per i progetti ancora in atto e per i progetti futuri.
Città della Scienza è una realtà della comunicazione scientifica di interesse nazionale. Lanciamo questo appello a tutte le autorità competenti, nazionali e locali, perché Città della Scienza non muoia.
Tra i primi firmatari:
Carlo Bernardini, Università La Sapienza di Roma, Roma
Stefano Fantoni, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), Trieste
Umberto Guidoni, astronauta, Roma
Margherita Hack, Università di Trieste, Trieste
Tommaso Maccacaro, Presidente INAF, Milano
Ignazio Marino, professor of Surgey, Jefferson Medical College, Thomas Jefferson University (Usa) e Senatore della Repubblica, Roma
Piergiorgio Odifreddi, Università di Torino, Torino
Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, Presidente Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, Roma
Le zanzare tigre hanno infestato ogni luogo. Ci impediscono di dormire la notte, ci impediscono di stare in giardino o in terrazza di giorno; si avvicinano con quell’insopportabile ronzio, ci deprivano di qualche microlitro del nostro liquido organico rosso e fuggono, ritornando poi per il pasto successivo.
Fin’ora mi sono sempre limitato a farle fuori con la mia fedele racchetta elettrica, ma ora ho deciso di provare a sterminarle alla radice: girando per il web ho infatto trovato una trappola, l’ovitrappola, che dovrebbe aiutarmi nel mio intento.
L’ovitrappola non è altro che un contenitore nero contenente dell’acqua. Posto nel terreno è considerato dalle zanzare un ottimo luogo per depositare le loro uova, una trappola che ci permette di distruggere le nuove generazioni dell’insetto.
Collocando un’ovitrappola nel terreno, in un vaso o in giardino, si dovrebbe riuscire a catturare un bel po’ di larve di zanzara, e tenendo conto che l’area di azione di una zanzara tigre è inferiore ai 200 m, magari si potrebbe passare il resto dell’esate in pace.
E allora così ho fatto: ho preso un barattolo di vetro trasparente, l’ho riempito per metà d’acqua e l’ho sotterrato in un vaso. Tra qualche giorno sapremo se questo rimedio alle zanzare funziona.
Il seguente video è un interessantissimo documentario sull’evoluzione della Terra, contenente delle meravigliose immagini atte a sensibilizzare la popolazione sul pianeta che ci ospita.