Archivio categoria: Psicologia

Elenco di film legati alla psicologia

“Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Milos Forman, probabilmente il più grande film riguardante la materia. Con un Jack Nicholson da brividi;

“L’esercito delle 12 scimmie” di Terry Gilliam, la prima parte è uno schizzo della malattia mentale in generale, con un ottimo Brad Pitt, ma comunque inferiore rispetto a “Fight Club”;

“A beautiful mind” di Ron Howard, chi lo ha detto che lo schizofrenico è pazzo?;

“Ragazze interrotte” di James Mangold, aiuta a capire perchè il “disturbo di personalità borderline” è anche chiamato “disturbo spazzatura”;

“Will Hunting – Genio ribelle” di Gus Van Sant, non sono un grande fan di Robin Williams, ma l’oscar per miglior attore non protagonista qui se lo meritò, guarda caso il suo unico oscar;

“The Jacket” di John Maybury, i farmaci non sempre migliorano le cose, anzi…;

“K-PAX” di Ian Softley, i film con Kevin Spacey andrebbero visti a prescindere ( a riguardo consiglio due “off-topic”, “I Soliti Sospetti” e “American Beauty” ), poi se c’è di mezzo anche l’ipnosi, diventa un “must-see”;

“Il quarto tipo” di Olatunde Osunsanmi, utile per capire la potenza dell’ipnosi, anche se poi le testimonianze si sono rivelate false;

Infine due film “mezzi off-topic”:

“Quills” di Philip Kaufman, il marchese De Sade è un uomo il cui peso storico è stato ampiamente sottovalutato: SVEGLIA… il sadismo è insito nella natura umana!

“Apocalypse Now” ( versione originale ) di Francis Ford Coppola, una sola parola a riguardo…”Orrore”


Codice etico?No grazie!

L’uomo non sempre tende al progresso. A volte mette si ancora al presente per evitare il cambiamento. Ma ” l’unica costante del comportamento umano è il cambiamento ” ( Bruno Schettini ), quindi la scienza umana riesce, nonostante la morale, a fare dei significativi passi avanti. Le scoperte che vanno al di là dell’etica rientrano però, per forza di cose, nel elenco delle scoperte per serendipity: ovvero “cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino” ( Julius Comroe Jr. ). Qualche esempio? L’America, la dinamite e… il viagra ( viagra e dinamite hanno più di una caratteristica in comune a quanto pare ). Ma anche nel caso specifico della psicologia ce ne sono di altrettanto clamorose: H.M. e i neuroni mirror.

H.M.

Per i pazienti affetti da crisi epilettiche c’era ben poco da fare nel 1953: o lobectomia ( asportazione delle aree in cui nascevano le crisi ) o sofferenza. Si scelse per la lobectomia: al paziente fu asportato il lobo temporale mediale bilaterale, area comprendente i 2 ippocampi, le 2 amigdale e parte delle corteccie paraippocampali. Zone di cui ai tempi poco si sapeva. L’operazione riuscì perfettamente, le crisi scomparvero e il Q.I. di H.M. salì da 104 a 118 ( per la scomparsa delle crisi ). Ma la perdita dei lobi asportati comportò la comparsa di una “fastidiosa” amnesia anterograda espilicita semantica, cioè: ” H.M. ora sono le 3 del pomeriggio”, passano 2/3 secondi e ” H.M. ora che ore sono?” “Boh!”. Grazie agli studi di Brenda Milner su questo paziente ora siamo in grado di conoscere le localizzazioni di gran parte delle memorie. Oggi esitono farmaci antiepilettici e il codice etico è contrario a terapie invasive…

Neuroni mirror

A cavallo tra gli anni  ’80 e 90′ Giacomo Rizzolatti e la sua equipe ( Uni. Parma ) stavano conducendo degli esperimenti su un gruppo di macachi, quando uno sperimentatore, mentre prendeva una banana,  notò casualmente l’attivazione di un area cerebrale del macaco che lo osservava. Il macaco era però rimasto fermo. Mai vista una cosa del genere. Si scoprì che nei macachi esiste una classe di neuroni che si attiva non quando il macaco compie un movimento, ma quando guarda qualcuno compiere un movimento. Nel ’95 lo stesso gruppo di lavoro ha scoperto un sistema analogo nell’uomo. Che vuol dire questa scoperta? Tutto e niente. Tutto perchè come suggerisce Ramachandran ” i neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il dna è stato per la biologia “, niente perchè questa stessa teoria sembra essere smentita da lavori sperimentali che riducono l’importanza di questo sistema nell’uomo ( ” ci sono poche o nessuna evidenza a supportare l’ipotesi che il neurone mirror sottende l’azione e al contrario c’è una netta evidenza contro di esso” Greg Hickok ). Quanto tempo ci vorrà a scoprire la verità? Chiedetelo al codice etico.


ABC

La definizione? Diciamo “scienza della mente”, ma potremmo estenderla a “scienza della vita” e per certi versi “scienza del ti guardo negli occhi e so chi sei”. Andiamo con ordine.

Il termine nasce nel XVI sec con Filippo Melantone, semisconosciuto teologo amico di Lutero, ma studi pseudopsicologici furono fatti anche da Ippocrate e Galeno( vedi caratterologia, teoria ripresa in seguito anche da Hans Eyesenk, quindi un fondo di verità ce la aveva ). Inizialmente considerata una branca della filosofia, e per certi versi legata ancora oggi ad essa, si staccherà ufficialmente dalla magister vitae con la fondazione del primo laboratorio di psicologia sperimentale a Lipsia di Wilhelm Wundt nel 1879: meglio tardi che mai. Per tutto il periodo A.F. ( ante Freud ) si tratta semplicemente di una classificazione di comportamenti dei soggetti “normali”, al fine di raccoglierli tutti: Titchener, uno dei primi psicologi americani a lanciarsi nel campo dell’introspezione, e allievi classificarono circa 44000 qualità sensoriali differenti alla Cornell University dello Stato di N.Y.. Un lavoro più da fisiologi che da psicologi. Questa noia terminò all’alba del XX sec con un certo Sigmund Freud che decise di distruggere più di un secolo di lavoro sperimentale e di riscrivere la psicologia da capo. I martelli usati? Inconscio, es, io, superio e… sesso ( o istinti sessuali se il vostro superio ha problemi con questa parola, ma state certi che il vostro es e il vostro dna non hanno problemi ). Ovviamente in età vittoriana questa serie di martellate fu digerita male e ancora oggi la comunità scientifica attiva dei “meccanismi di difesa” ( per dirla alla Freud ) contro la psicoanalisi. Oggi abbiamo un’infinità di approcci alla materia. Proviamo ad elencare i maggiori.

Psicoanalisi

Maggiori esponenti: Freud, Adler e Jung ( anche se gli ultimi due nel corso del tempo presero le distanze da Freud a causa della teoria degli istinti sessuali )

Termini chiave: a quelli che ho già elencato prima aggiungo libido, sogni e isteria

Plus: sveglia mondo! Che voi vogliate ignorarli o no, la vita è fatta di istinti ( e citando Blade, “La sete vince sempre” ); tratta moltissimi temi; l’unica che prende seriamente in considerazione l’inconscio

Minus: mancanza di scientificità ( il 90% di ciò che Freud ha scritto non è stato mai provato ); mancanza di chiarezza nei termini chiave; discutibile la visione della persona come sistema energetico

Cognitivismo

Maggiori esponenti: Bandura, Chomsky, Neisser

Termini chiave: razionalità, paradigma mente-software, modello TOTE

Plus: scientificità, grande chiarezza nei concetti chiave

Minus: tratta pochi temi, lontananza dalla vita reale ( esperimenti solo in laboratorio e rifiuto del concetto di inconscio ), debolezza del paradigma mente-software

Comportamentismo

Maggiori esponenti: Pavlov, Watson ( “datemi una dozzina di bambini sani, ne potrei fare dei buoni dottori, magistrati o artisti” ), Skinner, Tolman

Termini chiave: comportamento manifesto, stimolo-risposta, rinforzo, apprendimento

Plus: grande attenzione al corpo, forza del condizionamento classico e operante, scientificità

Minus: ignora la mente, ignora l’inconscio, gravissimo incidente del piccolo Albert

Queste ultime due teorie si sono recentemente messe insieme per detronizzare la psicoanalisi nella psicologia clinica ( oggi in psicopatologia si parla di terapia cognitivo-comportamentale ), dimenticando la loro storia e le loro divergenze, ma per i soldi e la fama questo ed altro

Teoria dei tratti

Maggiori esponenti: Costa, McCrae, Allport, Eyesenk, Cattell

Termini chiave: analisi fattoriale, estroversione, superfattore, ipotesi lessicale fondamentale

Plus: ampio uso di ricerca correlazionale, ipotesi rivoulzionarie, legami con la biologia

Minus: abuso dell’analisi fattoriale, confusione sulla definizione di tratto ( resta coerente?quanti sono i tratti? ), omissioni sul concetto di cambiamento