-6 al Big Bang

Tra 6 giorni l’umanità farà un grande passo avanti, verso la conoscenza dell’universo, della materia e delle forze che vi coesistono: verrà messo in funzione per la prima volta in assoluto l’acceleratore di particelle più grande al mondo, il Large Hadron Collider (LHC).

Per renderci conto delle dimensioni di questo colossale strumento, costruito presso il CERN di Ginevra, basta pensare che ha una circonferenza di 27 Km ed è stato costruito utilizzando più di 1200 magneti superconduttori, ognuno lungo 15 metri e pesante 32 tonnellate, alimentato da 12mila ampére, che permettono la curvatura di un fascio di protoni all’interno del tunnel, il tutto quasi senza attrito grazie ad un sistema criogenico che mantiene l’intera struttura alla temperatura di 1,7 K (-271,25°C), temperatura prossima allo Zero Assoluto. Il tutto costruito 100 m sotto terra.

Questo sofisticatissimo acceleratore verrà utilizzato per la prima volta il 10 Settembre e permetterà di ricreare al suo interno le condizioni immedietamente successive al Big Bang, che ha dato origine al nostro universo.

Una volta avviato, al suo interno verranno sparati due fasci di protoni che percorreranno l’intero tunnel in due versi opposti, scontrandosi in 4 punti del tunnel dove sono presenti 4 rivelatori che fisseranno in un’immagine lo scontro tra protoni, rivelandoci cosa è accaduto un decimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang.

Grazie a questo esperimento si cercherà di svelare alcuni misteri della scienza moderna, come la natura della materia oscura e dell’antimateria, le supersimmetrie “Susy” e il bosone di Higgs, una particella ipotizzata dal premio Nobel Leon Max Lederman che l’ha soprannominata «la particella di Dio».

Ovviamente un esperimento di tale fama e imponenza, non poteva non trovare degli oppositori; Walter Wagner e Luis Sancho si sono infatti rivolti alla Corte di Strasburgo chiedendo la sospensione dell’esperimento a causa della violazione dell’articolo 2 e dell’articolo 8 della Convenzione Europea per i diritti umani, ovvero il diritto alla vita e il diritto al rispetto della vita privata e familiare. La Corte ha ritenuto sicuro l’esperimento dando il via ad esso.

Secondo gli oppositori all’esperimento, la pericolosità dell’LHC starebbe nel fatto che questo, una volta messo in funzione, dovrebbe dar vita ad un piccolo buco nero che nel giro di 4 anni dovrebbe riuscire a divorare l’intero pianeta Terra.

La possibilità che si creino dei microscopici buchi neri all’interno dell’acceleratore di particelle c’è, anche il più grande esperto di buchi neri Stephen Hawking ne è convinto, ma dovrebbero essere di dimensioni microscopiche, al punto di non doverci preoccupare.

Prima si pensava infatti che per creare un buco nero bisognasse avere delle masse enormi; neanche il Sole sarà in grado di comprimersi al punto di diventare un buco nero. Per crearlo in laboratorio invece si pensava che si dovesse disporre di una massa di almeno 10 microgrammi (un granello di sabbia) e per comprimerlo sufficientemente bisognava disporre di un acceleratore grande quanto l’intera Via Lattea!

Oggi invece si è scoperto (in accordo con la Teoria della Relatività) che basta anche uno stesso protone, compresso sufficientemente, per generare un microscopico buco nero. La potenza dell’LHC dovrebbe essere sufficiente a comprimere a tal punto il protone.

Tra 6 giorni scopriremo cosa accadrà.